mercoledì 8 aprile 2015

Blogger? No, grazie!


Pensavate che non avessimo più niente da dire, e invece siamo ancora qua!
Ultimamente scrivo poco, per non dire quasi nulla.
Il perché è molto semplice: “ho scoperto Hearthstone”.
No dai sto scherzando, volevo tenere un tono più serio e sostenuto, altrimenti non risulto credibile.
La verità è che ci si ritrova sempre più stritolati da quelli che sono gli impegni dettati dalla quotidianità: lavoro, famiglia, un minimo sindacale di attività fisica.
Così qualcosa bisogna sacrificare e in questo momento il mio sacrificio è questo.
Non mi sono mai definito blogger, ma semplicemente uno che saltuariamente scrive su un blog.
Qualche giorno fa però ho letto un articolo su un blog che parlava male dei blogger, diciamo così "improvvisati".
Un attacco piuttosto feroce, quasi uno sfogo direi...
Un blog che leggo sempre con un certo piacere e il cui autore sa di avere la mia stima.
Superato il disorientamento iniziale di vedere una critica di scrive blog su un blog, sono rimasto ancora più colpito nel vedere commenti entusiastici e di approvazione da parte dei lettori.


Ora so che molti di voi si immaginano figure corrotte, che scrivono solo per portarsi a casa un gioco gratis o per “guadagnare punti prestigio” (cit.) però, almeno per quello che è la mia limitata esperienza personale, posso assicurarvi che non è così.
Facendo un rapporto del tempo investito, con una scatola omaggio o qualche euro di sconto, posso affermare in tutta onestà che è meglio investire il poco tempo libero in modo alternativo.
E allora cos’è che spinge a scrivere? Spesso la passione.
Io però ho una visione diametralmente opposta all'autore di quell'articolo.
Se auspichiamo la diffusione di questo hobby, sicuramente non possiamo che ritenere positivo il proliferare di blog o di persone che parlano di giochi.
Che poi sia fatto in modo più o meno professionale, con toni più seri che scherzosi, senza foto o con tante illustrazioni, poco importa.
Sicuramente l’utente alle prime armi che cerca informazioni su “Google” avrà più possibilità di leggere qualcosa.
Dopodichè approfondendo e  “scavando” un minimo, imparerà che esistono diverse fonti di informazione, imparerà a conoscere chi scrive e quali sono le sue peculiarità.
Penso che ognuno sia dotato di “filtri naturali” che gli permettono di capire cosa gradisce leggere e cosa no.
Mi sono accorto anche leggendo su forum che si è sviluppata una certa forma di antipatia verso chi “scrive e parla di giochi”.
Il fatto che qualcuno affronti l’argomento in modo molto tecnico e spesso critico, non significa che sia un “saputello”, ma magari uno che ha maturato una certa esperienza nel tempo ed ha una visione più oggettiva e distaccata.
Faccio riferimento sempre alla mia esperienza personale, perché inevitabilmente ognuno attinge acqua dal proprio pozzo.
All'inizio tutti i giochi sono bellissimi e ti chiedi: “ma come fa tizio a criticare questo capolavoro”, ma poi giochi e giochi ancora e di “giochi” sotto ai ponti ne passano tanti.
Ti accorgi che la parola “capolavoro” va utilizzata con più parsimonia e i difetti cominciano a saltarti all'occhio e come zanzare estive iniziano a pungerti.
Sono lì, ci sono sempre stati, solo che prima non li vedevi.
E’ un po’ come la cecità dettata dalle prime fasi dell’innamoramento.
E per fortuna che ci sono autori di questo tipo, perché altrimenti leggeremo solo lodi e odi di giochi da tavolo.
Certo che il mondo è strano, se si parla sempre bene di giochi da tavolo si è dei buonisti corrotti, se si parla male, dei criticoni, brontoloni a cui non va bene niente.
Davvero difficile rimanere in equilibrio sul filo e penso che l’unica possibilità di non cadere sia quella di lasciarsi guidare dalla propria onestà intellettuale.
Credo che il mondo dei giochi da tavolo, come ho scritto già in diverse occasioni, stia seguendo con un po’ di ritardo, gli stessi passi compiuti dal mondo dei videogiochi.
Probabilmente non faranno mai gli stessi numeri, ma sono innegabili diverse analogie.
Così mi ha fatto sorridere un po’ di tempo fa quando vedendo i report di una fiera del videogioco, mi sono accorto che i veri protagonisti dell’evento erano i blogger e gli youtuber!
Era pieno di ragazzini che li acclamavano e addirittura chiedevano autografi.
Ora, non penso che si debba passare da un estremo all'altro, però è curioso vedere entrambi i lati della medaglia!
Da qui l'idea del titolo di questo post, volutamente provocatorio: "Blogger? No, grazie".

Ripeto non mi definisco Blogger, ma se ho voglia di parlare di giochi, sfruttando i mezzi di comunicazione odierni,  perchè non dovrei farlo? :)

Comunque come dicevo, scrivo meno e gioco di più; faccio ancora le foto mentre sono seduto al tavolo, ma le condivido con gli amici su facebook e sul gruppo di whatsapp :)
Certo mi piacerebbe condividere tutto qui con voi, ma il tempo è dannatamente tiranno, comunque vedrò di fare uno sforzo e, quando possibile, rimettere mano alla penna... anzi alla tastiera.
Certo non posso promettere delle scadenze fisse o periodiche, però vi prometto che ci proverò!

Tornando ai "blogger" improvvisati: la recensione è un mero copia e incolla delle meccaniche descritte nel  regolamento?
Poco male, il giocatore esperto si annoierà alla terza riga e passerà oltre, ma magari ci sarà anche qualcuno che leggerà quelle righe scoprendo che esiste qualcosa di diverso dal Risiko e dal Monopoli.
Così ben venga il proliferare di blog e di persone che parlano di giochi da tavolo.
Provate a scrivere “blog moda” in google e guardate quanti risultati vi vengono proposti, ecco ora fate la stessa cosa con “blog giochi da tavolo”… parliamo di numeri “sensibilmente” diversi e forse c’è ancora spazio no?
Se non vi piace come si veste la “tipa” di “superfashion” passate ad un'altra che sappia consigliarvi meglio come accostare quella borsetta nera con gli stivaletti stile motociclista!
Ok mi riprometto sempre di rimanere serio, ma poi inizio sempre a scrivere delle ca**ate, scusate è il mio modo di sdrammatizzare.
Ritengo l’ironia e ancor di più l’autoironia, uno degli ingredienti fondamentali della “torta” della vita, che altrimenti rischia di essere troppo amara.
Torniamo per un attimo alle similitudini con il mondo dei videogiochi, chi di voi leggeva le riviste negli anni 90? Vi prego non ditemi che prendevate le recensioni come oro colato! Era chiaro che spesso fossero pilotate o "moderate" per mantenere i privilegi del caso.
L'importante era saper leggere fra le righe e tale principio penso sia valido tutt'oggi.
Non credo che sarebbe cambiato molto se invece di riviste di videogiochi avessi preso ad esempio riviste di automobili o di  elettronica (tanto per fare qualche esempio).
Difficilmente avrete la sicurezza matematica che chi scrive è "un puro di spirito" e anche se lo fosse, secondo me vi rimarrebbe sempre il dubbio!

Penso però che chi inevitabilmente "scrive su commissione" con il tempo sia destinato a perdere di credibilità e quindi a diventare impopolare nel breve termine (ammesso che la popolarità sia quello che si va cercando).
Ritengo che sia una politica che non paga.

Capisco che recensioni pilotate possano diventare particolarmente pericolose per il giocatore alle prime armi, ma è proprio qui che la pluralità di informazioni può essere un punto di forza.
Certo bisogna partire dal presupposto che non siano tutti "brutti e cattivi", altrimenti possiamo lasciar perdere in partenza.
Come si è soliti consigliare, meglio non limitarsi ad ascoltare un'unica campana.
Io ad esempio leggo molto spesso, oltre alle recensioni, i commenti degli altri giocatori che spesso sono molto più diretti e inclini alla critica.
In definitiva ho scritto tutto questo solo per dire che se avete voglia (e tempo) di parlare di giochi fatelo.
Non privatevi del gusto di farlo solo perchè magari "l'ha già fatto qualcun'altro e forse l'ha fatto anche meglio".
Fateci sentire la vostra voce, magari anche solo con un commento ad una recensione, o rispondendo ad un topic su qualche forum.

scritto da Yellow Meeple


1 commento:

  1. Mi piacerebbe conoscere il link.
    Dal mio punto di vista le rece italiane sono sempre troppo positive ed entusiastiche, nonostante la maggior parte di giochi sia riscopiazzature di scopiazzature di spazzature.
    Questo fa venire spesso leciti dubbi. Io trovo molto più informative recensioni negative (anche in positivo) che la solita recensione categorizzata. Inoltre spesso danno l'idea che vengano scritte dopo mezza partita, per cui si soffermano su aspetti grafici, che so, la qualità del legnetto colorato e il colore del suddetto legnetto.
    Io ho poco tempo e scrivere mi costa molta fatica, per cui le pochissime recensioni che eventualmente scrivo sono spinte dall'entusuiasmio sfrenato e non possono ch essere positive. Inoltre per scrivere una bella rece negativa bisogna essere bravi. Però mi aspetto che per un recensore che gioca due o tre volte alla settimana con giochi diversi il metro di giudizio debab essere 8anche spesso) negativ, anche perchè altrimenti il livello informativo è nullo.
    E ora non dico quale era il mio recensore di blog italiano preferito, che altrimenti mi attiro le ire di tutti. ma chiuso quel blog, leggo solo rece su bgg e su questo blog (che so non prezzolato).

    RispondiElimina