mercoledì 15 ottobre 2014

Sun Tzu, l'arte della guerra e il Go

Esiste un'arte, un'arte marziale, un'arte marziale statica che invece di muovere
il corpo muove interi territori, invece di dare calci e pugni crea e distrugge gli eserciti, si pratica seduti comodi ma ci si alza stanchissimi, quest'arte è antica come l'alfabeto più antico, come le piramidi e come Stonehenge.
Per comodità la chiamiamo "Gioco del Go"

L’arte della Guerra di Sun Tzu è un libro di strategia militare scritto 2300 anni fa. Lo trovai quasi per caso in libreria. Il titolo mi incuriosì e mi ricordai di averne già sentito parlare, così decisi di acquistarlo. Nella prefazione si legge che è un libro che si adatta a tutte le situazioni in cui è presente un conflitto, una contesa. Leggendolo mi sono reso conto che l’antica saggezza dell’arte della guerra si può applicare anche al Go.

Sun Tzu inizia parlando dei cinque fattori da considerare nelle operazioni militari: il Tao, il cielo, la terra, il generale e infine il metodo.

Il Tao è ciò che induce il popolo a condividere lo stesso obiettivo del Governante, al punto di non darsi pena di vita o morte, pur di non deluderlo.


Il Tao è il modo in cui colui che guida e coloro che sono guidati condividono lo stesso scopo. Lo scopo di una partita di Go è di solito vincere, ma alcuni possono giocare per condividere una serata in amicizia, altri per studiare nuove aperture o ancora per dimenticarsi dei pensieri della giornata.
Infatti anche l’obiettivo della vittoria può avere sfaccettature differenti.
Ad esempio, contro un avversario molto preparato che non conosce le aperture più recenti, puoi scegliere di orientare la sfida su un nuovo terreno (a lui sconosciuto) e preparare qualche mossa trabocchetto.
Contro un avversario molto più forte, puoi giocare invece una partita accorta, cercando di non rischiare troppo e nell'attesa della mossa che potrebbe darti un buon vantaggio (momento in cui dovrai giocarti il tutto per tutto).

Nel secondo paragrafo Sun Tzu parla delle operazioni belliche:

Quando si è impiegati in un conflitto -
Se la vittoria tarda ad arrivare, e il morale dei soldati si abbatte e le loro armi si spuntano.
Se poi si assediano città fortificate, di rischia di esaurire le proprie forze.
Se la campagna militare si protrae, le risorse dello Stato finiranno per non bastare.
Quando il morale dei soldati si abbatte, le loro armi si spuntano, 
Le proprie forze e le proprie risorse finanziarie si esauriscono, Allora i sovrani vicini approfitteranno delle tue difficoltà e ti attaccheranno.
Neppure un saggio consigliere potrà allora salvarti dall’inevitabile!


E qui mi viene in mente una delle prime cose che impari giocando a go:
se cerchi con tutte le tue forze di uccidere un gruppo e dopo una lotta estenuante questo ancora vive, poi sei tu ad essere nei guai!
Con i "tagli lasciati" e con i tuoi gruppi indeboliti il rischio di perdere la partita è alto.

A questo punto Sun Tzu descrive la strategia di attacco:

In breve questo è il metodo per organizzare le operazioni militari –

Un risultato superiore consiste nel conquistare intero e intatto il paese nemico.
Distruggerlo costituisce un risultato inferiore.
Un risultato superiore consiste nel conquistare intero e intatto un esercito.
Distruggerlo costituisce un risultato inferiore.
Un risultato superiore consiste nel conquistare intero e intatto un battaglione.
Distruggerlo costituisce un risultato inferiore.
Un risultato superiore consiste nel conquistare intera e intatta una compagnia.
Distruggerla costituisce un risultato inferiore.
Un risultato superiore consiste nel conquistare intera e intatta una squadra.
Distruggerla costituisce un risultato inferiore.
Perciò ottenere cento vittorie in cento battaglie non è prova di suprema abilità.
Sottomettere l’esercito nemico senza combattere è prova di suprema abilità.


Il significato di questo paragrafo è ampio e vi trovo una analogia interessante nel Go: se attacchi un gruppo di pietre, prima devi chiederti come catturare o comunque minacciare l'intero gruppo, specialmente se l’avversario invade il tuo territorio.

Nei passi successivi troviamo il metodo per organizzare le operazioni militari:

Ecco dunque il metodo per organizzare le operazioni militari –
Se sei in proporzione di dieci a uno, circonda il nemico.
Se sei in proporzione di cinque a uno, attaccalo.
Se sei in proporzione di due a uno, dai battaglia.
Se le vostre forze sono in parità cerca di dividerlo.
Se la tua forza è inferiore, difenditi.
Se è impari, ritirati.
Se chi è in minoranza persevera,
Determina la vittoria di un nemico più numeroso.


Questi passi, nella loro semplicità, possono essere letti come indicazioni per una partita di Go.

"forma"
Nel quarto paragrafo si parla della forma. La forma nel Go è di certo uno dei concetti più importanti. Per i professionisti la forma è qualcosa di istintivo, che è diventato parte della loro natura. Anche Sun Tzu spiega come la vittoria stia nella forma.

L’inizio del paragrafo presenta versioni contrapposte:

Se ti difendi sei più forte
Se attacchi sei più debole


Mentre la versione più classica dice:

Se Attacchi sei più forte
Se ti difendi sei più debole


Nel Go se sia meglio difendersi o attaccare credo dipenda dallo stile del giocatore e anche dalle condizioni che si creano nella partita.

Una volta Guo Juan 5p commentò una partita di Lee Chang ho 9p, che perse con un professionista cinese 5p il cui stile difensivo era molto solido.
Ebbe la meglio sullo stile aggressivo del campione coreano grazie alle sue forme solide che gli permiesero di attaccare con più facilità.

A pagina 133 di “Invicible – The games of Shusaku” a commento Fujisawa Shuko scrive:

“Nero spera che attaccando possa trovare i migliori mezzi per difendersi”

sottintendendo che non è sempre così.

Un altro passo che mi ha colpito è il seguente:

La vera abilità consiste nel vincere chi si può battere facilmente.

Questa frase in un primo momento mi ha stupito, non sono le azioni eroiche e impossibili che determinano l’abilità del generale, ma quelle facili.
In fondo se ci pensiamo bene, ogni bravo giocatore di Go, nel decidere un’invasione o quale gruppo attaccare sceglie sempre quello che sa di poter portare a termine con facilità.
Fa eccezione il caso in cui ci si trova indietro col punteggio, allora si è costretti a scegliere mosse rischiose e non facili da portare a termine.
Va però detto che quando ci si trova indietro coi punti, generalmente, non si è giocata con abilità la partita.

Il quinto paragrafo parla dello shish. Lo shish è il potere inerente una certa configurazione, è la balestra tesa al massimo, pronta a lanciare la freccia:

Chi è abile nel manovrare il nemico
Lo costringe a una forma che il nemico dovrà seguire,
Gli presenta condizioni che il nemico dovrà accettare.
Lancia l’esca e lo attende in agguato con le truppe.


In modo analogo nel Go, è il giocatore più abile che costringe l’avversario ad una forma che dovrà seguire a vincere la partita.
I paragrafi successivi entrano più nel dettaglio delle operazioni militari. I parallelismi col Go credo siano un po’ meno decifrabili ed intuitivi, ma probabilmente più interessanti.

Li lascio magari a successivi approfondimenti.


S. Tarquini
Articolo pubblicato sulla rivista della Federazione Italiana Gioco Go

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