sabato 11 ottobre 2014

Eurogames secondo Stewart Woods

Nonostante il blog sia molto giovane è già ricco di dettagliate recensioni su giochi sia conosciuti che non. Pero' Merknera oltre che gioco è anche cultura quindi non poteva mancare una recensione di un libro... ovviamente sempre a tema ludico!

Il libro inizia introducendo le varie tipologia di gioco da tavolo: partendo dai giochi  più antichi, quelli astratti, (scacchi, backgammon), passando per i giochi classici (risiko, monopoly) che iniziano a diffondersi nella prima meta' del '900 fino ad arrivare a quelli che l'autore definisce "giochi da hobbisti" filone che si e' evoluto e ramificato a partire dagli anni '70 partendo dai Wargames di case americane come l'Avalon Hill fino ad arrivare agli Eurogames, passando per i giochi di ruolo e quelli di carte collezzionabili.




Dopo questa  corposa introduzione l'autore inizia a descrivere e caratterizzare nel dettaglio tutti i vari generi trattati: viene riassunta la storia dei giochi Anglo-Americani dagli anni '60 ad oggi, successivamente quella dei giochi tedeschi e infine il passaggio da questi ultimi a i veri e proprio Eurogames. Secondo il mio parere questa parte, nonostante sia interessante, tende a sommergere il lettore tra nomi di giochi, nomi di case editrici e date in maniera un po' troppo marcata rendendo un po' pesante la lettura.

Invece molto interessante è il capitolo successivo dove viene descritto in dettaglio il genere degli Eurogames, partendo dagli elementi base (le famose pecore, grano e insalate varie) e delineando la struttura dei giochi analizzando l'evoluzione delle meccaniche utilizzate dalla nascita fino ad arrivare a i giorni nostri. Ho trovato particolarmente illuminante la spiegazione delle meccaniche principali degli eurogames (costruzione e produzione di beni, assenza di  mosse che possono influenzare negativamente gli altri giocatori) associata alla visione del cittadino tedesco del dopoguerra che vuole dimenticare ogni tipo conflitto e ripartire con una mentalità costruttiva e pacifica.

La seconda meta' del libro si focalizza su i giocatori stessi, sulla demografia (si, viene confermato che il giocatore medio è un nerdaccio puzzolente) sui luoghi di ritrovo e sui motivi che spingono le persone a giocare.
Tutte queste analisi sono supportate con numerosi sondaggi, compilati principalmente da utenti del sito BGG, e si rivelano interessanti e ben commentate.

In conclusione il libro è valido, molto interessante la prima parte sulla storia e l'evoluzione dei giochi da tavolo. La seconda parte è meno coinvolgente essendo più un'analisi tramite sondaggi di vari parametri, comunque l'autore commenta e analizza in maniera dettagliata  e mai scontata i risultati ottenuti.

Preciso infine che non e' assolutamente un libro per game disigner o per chi cerca un analisi approfondita sulle meccaniche: questi argomenti vengono trattati solo in maniera descrittiva.

Articolo scritto da Neutral meeple.

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Interessante la considerazione sui tedeschi pacifisti ma mi sembra un pò forzato in quanto gli euro nascono con i Coloni che è del '95 ... il dopoguerra è passato da un pezzo. Imho gli Euro sono un narturale sviluppo volto ad allargare (molto) il target dei board games, visto che senza conflitto si riescono ad attirare più facilmente gentil sesso, famiglie e giocatori più tranquilli.

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